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…Lentamente…
...Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni (Pablo Neruda)
v La vita é un’opportunità, coglila. v La vita é bellezza, ammirala. v La vita é beatitudine, assaporala. v La vita é un sogno, fanne una realtà. v La vita é una sfida, affrontala. v La vita é un dovere, compilo. v La vita é un gioco, giocalo. v La vita é preziosa, abbine cura. v La vita é una ricchezza, conservala. v La vita é amore, godine. v La vita é un mistero, scoprilo. v La vita é promessa, adempila. v La vita é tristezza, superala. v La vita é un inno, cantalo. v La vita é una lotta, accettala. v La vita é un’avventura, rischiala. v La vita é felicità, meritala. v La vita é vita, difendila.
Madre Teresa di Calcutta
Una bella storia da leggere. Ci impiegherete solo 37 secondi, ma potrebbe cambiare il vostro modo di pensare.
Due uomini, entrambi gravemente ammalati, occupavano la stessa stanza di ospedale. A uno dei due era permesso di drizzarsi a sedere per un’ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi nei polmoni. Il suo letto era proprio accanto l’unica finestra della stanza. L’altro uomo invece doveva starsene sdraiato tutto il tempo sulla schiena. I due uomini chiacchieravano all’infinito: parlavano delle loro mogli e le loro famiglie, la loro casa, il lavoro, l’impegno del servizio militare, o dove avevano passato le vacanze.
Ogni pomeriggio, l’uomo vicino alla finestra, quando poteva stare seduto, passava il tempo a descrivere al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori, tanto che l’altro cominciò a vivere solo per quei periodi di una ora quando il suo mondo si sarebbe allargato e ravvivato da tutta l’attività e il colore dell’universo là fuori.
La finestra dava su un parco con un laghetto delizioso. Anatre e cigni giocavano sull’acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barchette. Giovani coppie di innamorati camminavano abbracciati in mezzo a fiori di tutti i colori, mentre si poteva vedere in lontananza una bellissima vista della città.
Mentre l’uomo vicino alla finestra descriveva questi squisiti dettagli, l’altro chiudeva gli occhi immaginando la pittoresca scena. Un caldo pomeriggio, l’uomo alla finestra descrisse il passaggio di una banda. Sebbene egli non potesse sentirla, poteva vederla con l’occhio della sua mente mentre il compagno di stanza vicino alla finestra gliela rappresentava con parole ricche di particolari.
Giorni e settimane passarono. Un mattino, entro’ l’infermiera di turno con dell’acqua perché si lavassero, ma trovò l’uomo vicino alla finestra privo di vita, sembrava fosse morto nel sonno, pieno di pace. L’infermiera si rattristò molto e chiamò i portantini per portar via il corpo. Appena gli sembrò opportuno, l’altro uomo chiese se poteva essere spostato vicino alla finestra. L’infermiera fu felice di accontentarlo e, assicuratasi che tutto fosse a posto, lo lasciò solo.
Lentamente, l’uomo si tirò su a fatica su un gomito e si sforzò pian piano per girarsi verso la finestra per guardare fuori. Davanti alla finestra non c’era che un muro bianco.
L’uomo chiamò l’infermiera e le domandò cosa avesse potuto spingere il compagno scomparso a descrivere quelle cose meravigliose fuori della finestra. L’infermiera rispose che l’uomo era cieco e non avrebbe potuto vedere neanche il muro. Forse, disse, voleva solo incoraggiarla….
Conclusione:
C’è tanta felicità nel rendere gli altri felici, nonostante la nostra propria situazione. Dividere i dispiaceri li mitiga, ma dividere la gioia, la raddoppia…. Se vuoi sentirti ricco, elenca tutte le cose che hai che il denaro non puo’ comprare. “L’oggi è un presente, ecco perché si chiama presente”……
Platone Scrittore e filosofo Greco / Atene 427 AC – 347 AC
Puoi scoprire molto di più su una persona in una ora di gioco che in un anno di conversazione.
Gli uomini saggi parlano perché hanno qualcosa da dire, gli sciocchi, perché devono dire qualcosa.
Seneca Drammaturgo e filosofo, politico / Rome 5 AC – 65 PC
Taci sui favori che hai reso, ma parla di quelli che hai ricevuto.
Consulta l’amico su tutte le cose, specialmente quelle che ti riguardano. Il suo consiglio ti potrà essere utile laddove il tuo amor proprio offuscherebbe il tuo giudizio.
Le difficoltà rinforzano la mente così come lo fanno gli sforzi fisici sul corpo.
Goditi i piaceri di oggi in modo tale da non mettere a rischio quelli futuri.
Socrate Filosofo / Atene 469 AC – 399 AC
Sposati senz’altro; se avrai una buona moglie, sarai felice. Se invece non lo sarà, diventerai un filosofo.
Non pensare che i leali siano coloro che elogiano tutte le tue parole ed azioni, ma coloro che gentilmente rimproverano i tuoi errori.
Krishnamurti
diceva…il pettegolezzo. Secondo
Krishnamurti, uno dei più grandi filosofi del XX secolo, parlare di
qualcun altro, sia pure in modo piacevole o malignamente, rappresenta una
fuga da se stessi, e la fuga è la vera causa della nostra apprensione.
Eppure, preoccuparsi degli affari degli altri sembra essere
l’attività preferita di molti, come d’altronde lo dimostra la lettura
d’innumerevoli riviste e pagine di cronaca dei quotidiani, con i loro
racconti di omicidi, divorzi, incidenti, e via discorrendo. Krishnamurti afferma che la causa della nostra ansia di conoscere i fatti degli altri nasce dalla nostra intima preoccupazione di cosa gli altri pensino di noi, ed è così che si creano atteggiamenti di distaccata superiorità, o di sudditanza verso persone o entità autorevoli. E
più ci rivolgiamo verso l’esterno, egli dice, più si svuota il nostro
interno…. E maggiore è il
nostro stimolo verso l’esterno attraverso la ricerca di sensazioni nuove
e distrazioni, maggiore sarà l’impossibilità di ricercare e di
scoprire cosa è dentro di noi, attraverso la tranquillità della mente. Naturalmente,
restare semplicemente silenziosi non è automaticamente indice di
tranquillità della mente: essa,
infatti, non deriva dall’astenersi o dal rifiutarsi, ma essa inizia nel
momento in cui ci sarà la comprensione di cosa essa sia veramente, e per
capire cosa essa sia veramente è necessario crearsi uno stato di
“allerta”. Tutto
ciò non sarà possibile, dice Krishnamurti, fino a quando continueremo a
doverci preoccupare di qualcosa per sentirci vivi, e lottare su un
problema è per la maggior parte di noi sinonimo di esistenza:
come immaginare infatti la vita senza problemi?
E più siamo occupati a vivere un problema, più ci sentiamo –
ahimè, erroneamente – in stato d’allerta.
Essere in costante tensione su un problema creato in fondo dal
pensiero stesso non fa che rendere opaca la mente, facendola diventare
insensibile e stanca. Questo
diceva Krishnamurti.
Proverbio
cinese: Se tutti
spazzeranno davanti all’uscio della loro casa, tutta la città sarà
pulita.
“Almeno
due terzi delle miserie umane derivano dalla stupidità degli uomini,
dalla loro malvagità e da quei grandi istigatori e giustificatori della
malvagità e della stupidità: idealismo, dogmatismo e zelante
proselitismo, frutti della religione o del pensiero politico.” Aldous Huxley
Cogli
l’attimo fuggente….. “Non indugiare sul passato, non sognare sul tuo futuro, concentra la mente sul presente.” Budda “Vivi
come se dovessi morire domani. Impara
come se dovessi vivere per sempre.” Gandhi
“Il
modo migliore per tirarsi su di morale è cercare di tirare su il morale di
qualcun altro.” Mark Twain
La
Felicità: “Felicità è avere un bel conto in banca, un buon cuoco, e una buona digestione.” Jean Jacques Rousseau “Ricorda che la felicità è un modo di viaggiare, non una destinazione”. Roy M. Goodman
L’amicizia: “Ti puoi fare più amici in due mesi interessandoti ad altre persone che in due anni cercando di destare l’interesse degli altri.” Dale Carnegie “Non camminare dietro di me, io potrei non voler condurre. Non camminare di fronte a me, potrei non volerti seguire. Semplicemente, cammina a fianco a me, e sii mio amico. Albert Camus
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